Pubblicato da: fitonews | 27 gennaio 2024

Menopausa… meno paura

A partire da venerdì 2 febbraio il libro Menopausa…menopaura #tecnichenuove (2° edizione) sarà in vendita nelle librerie e online sia in versione cartacea che digitale

Menopausa… meno paura basta una consonate per cambiare il significato di una parola, basta un’intuizione per cambiare la qualità della vita. Il libro già dal titolo dichiara il suo intento di smitizzare i luoghi comuni legati da sempre alla menopausa grazie a un’informazione corretta ed equilibrata. Nel 2000 il libro è stato un testo veramente pionieristico: di menopausa si parlava poco e solo attribuendole una valenza negativa. Per fortuna la ricerca è progredita, così come la consapevolezza verso un concetto di salute basato anche sul miglioramento del proprio stile di vita. Nella nuova edizione, a cura di Enrica Campanini, ha raccolto e coordinato il contributo di diverse professioniste impegnate nell’ambito della salute. Ne è scaturito un garbato manifesto ricco di indicazioni utili per affrontare la menopausa grazie a una lettura critica sulle possibilità terapeutiche esistenti sia nel settore del naturale (fitoterapia, omeopatia, agopuntura, alimentazione ecc.) che della medicina di sintesi.

Pubblicato da: fitonews | 20 dicembre 2019

Mirtillo rosso (gemmoderivato) e gonfiore addominale…

Testo tratto da: Enrica Campanini, 2019,  Gonfiore addominale – un aiuto dalla natura, Tecniche Nuove, Milano

” Vaccinium vitis idaea MG 1DH → Azione riequilibrante la funzionalità intestinale.

Il gemmoderivato, ottenuto dai giovani getti di Vaccinium vitis idaea (mirtillo rosso), rappresenta il rimedio specifico per tutti i disturbi che interessano il colon: meteorismo, intestino irritabile, colite spastica, ecc. Agisce, infatti,  riequilibrando la funzionalità intestinale grazie all’azione sfiammante, antispasmodica e regolatrice  della motilità e quindi della funzionalità intestinale. L’azione antifermentativa lo rende, inoltre,  un prezioso ausilio in caso di meteorismo, casi nei quali può essere associato Juglans regia M.G.1DH (vedi sotto). La sua prescrizione, tratto comune a tutti i gemmoderivati, sembra che contribuisca a diminuire nel sangue i livelli di acido urico, urea e colesterolo, manifestando in tal modo anche proprietà drenanti. Quando la componente ansiosa e lo stress rivestono un ruolo importante nella comparsa del meteorismo,  risulta valida la contemporanea prescrizione con Tilia tomentosa MG1DH grazie alla quale si riuscirà a migliorare il quadro sintomatologico (azione ansiolitica e di riequilibrio a carico del sistema neurovegetativo). Posologia –  Vaccinium vitis idaea MG 1DH: 30-50 gocce, diluite in acqua e sorseggiate lentamente, 15 minuti prima dei pasti principali, per più mesi (cicli di 20 giorni al mese e 10 di riposo)”

Pubblicato da: fitonews | 30 marzo 2011

Una sorpresa inaspettata….

Nella prima edizione del mio Dizionario di Fitoterapia e piante medicinali (1998) non avevo trattato la Digitale (Digitalis purpurea e Digitalis lanata): in terapia medica infatti si preferiscono utilizzare i principi attivi della pianta, molto più sicuri ed affidabili. Ed ecco che nel leggere il libro del grande scrittore  Mario Rigoni Stern Tra due guerre [Einaudi, Milano, 2000] mi sono imbattuta con piacevole sorpresa in questa frase:«Ai bordi della strada ogni tanto vedevo il bel fiore della digitale purpurea, la preziosa pianticella che nel passato ha curato tanti cuori. Anche quello di mia madre. Si usa ancora in farmacologia la digitalina? Ma come mai nel recente bel Dizionario di fitoterapia e piante medicinali della Campanini non si trova citata?» Scrissi al Maestro, sia per ringraziarlo per aver scelto il mio libro  e sia per comunicargli che nella successiva edizione  gli avrei dedicato questa pianta che fa parte di una natura che come scrittore appassionato della Natura  ha saputo da sempre descrivere con profondo amore e rispetto. E puntualmente la monografia sulla digitale e il ricordo di Mario Rigoni Stern sono presenti nella seconda edizione (2004),  nella terza edizione (2012) e nella quarta edizione (2022) appena pubblicata.dizionario-4-1

Pubblicato da: fitonews | 26 aprile 2024

Zenzero e dolore articolare

Testo tratto da L’Erborista Newsletter, 22 Aprile 2024

“…7 studi clinici randomizzati hanno dimostrato che l’integrazione di zenzero potrebbe ridurre l’infiammazione e diminuire il dolore articolare[…]Un effetto antinfiammatorio è stato osservato nell’osteoartrosi. In questo gruppo, l’assunzione di 1 g di polvere di zenzero per 3 mesi ha ridotto la produzione di citochine proinfiammatorie. Un effetto antinfiammatorio è stato osservato anche dopo supplementazione (3 mesi) di un estratto di zenzero, che ha abbassato le concentrazioni di ossido nitrico (NO) e proteina C-reattiva in persone con osteoartrosi. Inoltre, nel gruppo che utilizzava lo zenzero, NO e CRP hanno continuato a diminuire anche dopo 12 mesi. La polvere di zenzero somministrata per via orale ha alleviato il dolore dell’osteoartrosi. L’effetto analgesico è stato osservato anche dopo l’applicazione topica sul ginocchio di un gel di zenzero al 5% e questo effetto è stato mantenuto per tre mesi consecutivi dopo due settimane di applicazione […].
Uno degli aspetti positivi correlati alla supplementazione di zenzero è il basso rischio di complicanze durante il trattamento. In ciascuno degli studi esaminati, lo zenzero non ha causato effetti avversi di rilievo, fatto salvo un caso di bruciore di stomaco. È stato, invece, dimostrato che non ha effetti collaterali acuti assunto per tre mesi fino a due anni e mezzo, un dato significativo perché i soggetti con OA e AR spesso usano farmaci antidolorifici per un periodo di tempo più lungo.”

Pubblicato da: fitonews | 3 aprile 2024

Basilico e memoria

Testo tratto da Gerogofili info:

“Tradizionalmente le foglie di basilico (Ocimum basilicum L.) sono raccomandate per vari disturbi cerebrali con evidenze scientifiche di una loro capacità di produrre un miglioramento cognitivo, ma poco si conosceva sul composto o sui composti responsabili di questo effetto e sul loro meccanismo. Recentemente sono stati studiati le molecole responsabili degli effetti di miglioramento della memoria, precisandone anche il loro meccanismo d’azione. Con indagini in silico e in vivo sui topi con amnesia indotta da scopolamina per comprovare gli effetti di miglioramento della memoria dei composti isolati e per comprenderne il meccanismo d’azione, Varinder Sing e collaboratori hanno dimostrato che i trimetossiflavoni del basilico sono responsabili dell’effetto di miglioramento della memoria per le loro proprietà anticolinergiche, antiossidanti, antinfiammatorie e anti-apoptotiche, con risultati che possono indicare come il basilico possa divenire un valido strumento per la gestione dei disturbi cognitivi. (Singh V., Kaur K., Kaur S. et alii – Trimethoxyflavones from Ocimum basilicum L. leaves improve long term memory in mice by modulating multiple pathways – J. Ethnopharmacol , 295, Sep 15, 2022).”

Pubblicato da: fitonews | 18 marzo 2024

Nevralgia posterpetica e lavanda

Lavandula angustifolia – Foto A.Mereu

Uno studio clinico randomizzato, recentemente pubblicato (2024), ha avuto come oggetto  gli effetti dell’inalazione di olio essenziale di lavanda (Lavandula angustifolia) e dei suoi componenti principali (linalolo e acetato di linalile) nel ridurre il dolore in caso di nevralgia che segue l’infezione da Herpes zoster. Hanno partecipato allo studio 64 persone con nevralgia posterpetica, assegnate in modo casuale a 4 gruppi: tre gruppi sperimentali (olio essenziale di lavanda – linalolo – linalile acetato diluito in olio di mandorle alla concentrazione dell’1% v/v) e un gruppo di controllo (olio di mandorle); le sostanze sono state inalate. La qualità, la gravità e l’intensità del dolore sono state misurate prima e dopo l’intervento. Sono stati esclusi i partecipanti che presentavano disfunzioni olfattive, reazioni allergiche all’aroma, che assumevano farmaci a causa di una malattia psichiatrica o che erano sottoposti a terapia ormonale o aromaterapia.

La diminuzione della gravità e dell’intensità del dolore è risultata significativamente maggiore in tutti e tre i gruppi di intervento rispetto al gruppo di controllo. Gli Autori della ricerca segnalano, inoltre, che l’inalazione di olio essenziale di lavanda, linalolo o acetato di linalile ha contribuito a ridurre ulteriormente i livelli di dolore, con un basso rischio di effetti avversi, nei pazienti con nevralgia post-erpetica che già assumevano farmaci antidolorifici convenzionali. Concludono che « L’inalazione di olio essenziale di lavanda e dei suoi principali componenti volatili ha ridotto efficacemente la qualità, la gravità e l’intensità del dolore posterpetico, suggerendo che l’olio di lavanda, il linalolo e l’acetato di linalile possono rappresentare un intervento efficace per ridurre il dolore nei pazienti con nevralgia posterpetica». Sottolineano, comunque, come siano necessari studi più completi per confermare definitivamente i risultati del presente studio. (You J, Shin YK, Seol GH. Alleviating effect of lavender (Lavandula angustifolia) and its major components on postherpetic pain: a randomized blinded controlled trial. BMC Complement Med Ther. 2024 Jan 24;24(1):54)

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Pubblicato da: fitonews | 9 marzo 2024

Sovrappeso e fitoterapia

11 – La Fitoterapia, ovvero la terapia con le piante medicinali, può aiutare in caso di sovrappeso?
La Fitoterapia può essere un valido aiuto sia perché facilita le funzioni di disintossicazione del fegato, reni, intestino (Tarassaco, Betulla, Equiseto, Pilosella, ecc.) sia perché aiuta ad alleviare stitichezza e gonfiore spesso presenti e per sedare ansia e nervosismo e la cosiddetta fame nervosa. Il sovrappeso, pertanto, è sempre suscettibile di essere trattato con la Fitoterapia, perché avremo sempre la necessità di drenare un organismo indubbiamente sovraccaricato, di migliorare la funzionalità del fegato, di favorire il transito intestinale, di regolare i valori glicemici, di migliorare o sostenere il tono dell’umore.

Sovrappeso e Fitoterapia
È bene precisare subito che non esistono “piante che fanno dimagrire” anche se quasi ogni anno vengono immesse sul mercato piante medicinali (ma anche farmaci) che promettono facili e illusori dimagrimenti. Sovente si tratta di piante medicinali, spesso esotiche e quindi anche un po’ “misteriose”, presentate come “sicuramente efficaci” ma nella maggioranza dei casi la loro efficacia (e sicurezza) non è supportata
da studi clinico-farmacologici affidabili. Accade così che con il loro utilizzo non solo non si ottiene quel dimagrimento rapido e duraturo promesso da una fallace pubblicità, ma a volte queste piante si rivelano dannose per la salute provocando effetti collaterali anche importanti. Risulta fondamentale, pertanto, evitare il fai da te e rivolgersi a personale sanitario qualificato che sappia consigliare piante medicinali la cui sicurezza ed efficacia si fonda su basi farmacologiche e cliniche certe.
Fatta questa indispensabile premessa, è bene sottolineare come la Fitoterapia, con il suo vasto bagaglio di piante medicinali, se applicata correttamente, può essere una valida alleata nel trattamento del sovrappeso. Ci si potrà avvalere, infatti, delle piante medicinali sia per riequilibrare la funzione epatica e quindi intestinale, sia per attivare un drenaggio che permetta l’eliminazione delle tossine da parte dell’organismo attraverso i suoi emuntori naturali (fegato, reni, intestino, pelle), sia per stimolare un metabolismo rallentato. Acquista importanza, inoltre, la prescrizione di piante ad attività sedativa o regolatrice dello psichismo e del sistema neurovegetativo al fine di modificare il terreno psicosomatico del soggetto in sovrappeso. Generalmente vengono utilizzate: piante medicinali ad attività depurativa e diuretica (Olmaria, Equiseto, Pilosella, ecc.), ad attività sulla sfera epatica (Carciofo, Tarassaco, Fumaria, Curcuma, ecc.), ad attività neurovegetativa (Melissa, Rodiola, Valeriana, ecc.), in grado di moderare l’appetito (Konjac) e che aumentano il consumo energetico (tè, matè, ecc.).

Pubblicato da: fitonews | 6 marzo 2024

Annurca: una mela per la salute

La mela è frutto del melo (Malus domestica) originario in Asia centrale e con un’evoluzione botanica nel Neolitico. Il termine mela deriva dal latino tardo melum a sua volta proveniente dal latino classico malum e dal greco μᾶλον con una radice indoeuropea mal con il significato di morbido e dolce. Oggi nel mondo vi sono circa settemila varietà di mele, di queste in Italia ne abbiamo circa duemila e di queste poco più di una ventina sono tradizionalmente note per denominazione e uso comune, mele differenti per nome, colore, consistenza, sapore, contenuti nutrizionali ed extranutrizionali o nutraceutici.
“Una mela al giorno toglie il medico d’attorno” si diceva un tempo e oggi ce lo ripete la nutraceutica (…). Il ruolo della nutraceutica è anche di conoscere cosa succede quando ci alimentiamo, quali principi si attivano e con quali conseguenze sulla nostra salute in una rinnovata relazione tra biologia, chimica e medicina, in uno stretto rapporto tra abitudini alimentari e salute. La nutraceutica oggi ci dice che la mela è una delle principali fonti di polifenoli nella dieta occidentale ed estratti polifenolici di mela sono indicati per scopi terapeutici, soprattutto per la riduzione del peso corporeo e per avere effetti antiossidanti utili in molte condizioni patologiche tra le quali ipercolesterolemia, diabete ecc. Il contenuto di composti fenolici è particolarmente elevato nella buccia della mela rispetto alla polpa e cambia notevolmente secondo la varietà di mela (…)

La mela annurca (Malus pumila Miller) originaria del Sud Italia è oggi di particolare interesse nutraceutico. La melannurca o mela annurca è presente nella regione campana fin dall’antichità, molto probabilmente in età preromana (…). I polifenoli presenti in significative quantità nella mela annurca sono utili nel mantenere in salute organi e tessuti, contrastando l’invecchiamento cellulare, proteggendo l’apparato cardiovascolare. In particolare, questa mela è ricca di procianidine, un tipo di polifenoli particolarmente efficaci nel combattere livelli alti di colesterolo con un’azione che si realizza nell’intestino, dove agiscono sui meccanismi di assorbimento del colesterolo e la sua conseguente espulsione fecale, e nel fegato dove inibiscono la biosintesi del colesterolo endogeno e inducono la maggior espressione di una proteina che interviene nella formazione di colesterolo HDL, lipoproteina ad alta densità che trasporta le molecole di colesterolo presenti nel sangue. Recenti studi stanno ora indicando l’efficacia della procianidina B2 nel trattamento delle calvizie, determinando crescita del numero, della densità e del contenuto di cheratina dei capelli.
La perdita di capelli colpisce circa la metà della popolazione adulta in tutto il mondo con effetti negativi sulla qualità della vita e l’alopecia indotta da chemioterapia antitumorale è un problema importante. Da qui la comparsa di prodotti che promuovono la crescita dei capelli con la ricerca dei meccanismi biologici alla base della caduta dei capelli e sulla loro crescita. Si è così dimostrato che alimenti e prodotti i nutraceutici arricchiti in polifenoli contrastano l’alopecia e che la mela annurca originaria del Sud Italia ha uno dei più alti contenuti di procianidina B2 e che il consumo orale di estratti polifenolici di questa mela stimola la crescita dei capelli, il numero di capelli, il peso dei capelli e il contenuto di cheratina in soggetti umani sani. Il meccanismo molecolare alla base della promozione dei capelli è ora in corso di studio.”

Annurca, una mela per i capelli” di Giovanni Ballarini: articolo tratto dal sito https://www.georgofili.it

Pubblicato da: fitonews | 2 marzo 2024

Valeriana e il sonno

Recentemente sono stati pubblicati  i risultati di una sperimentazione durata 8 settimane effettuata reclutando 80 adulti (età tra i 18-50 anni) con disturbi del sonno (studio clinico in doppio cieco controllato con placebo). I pazienti sono stati suddivisi, mediante randomizzazione, in due gruppi: il primo gruppo ha ricevuto un estratto secco di V. officinalis (2% in acido valerenico), mentre il secondo  gruppo ha ricevuto un placebo (gruppo di controllo). I risultati ottenuti sono stati valutati tramite Pittsburgh Sleep Quality Index (PSQI) e, per quanto riguarda la latenza del sonno,mediante  actigrfia (esame strumentale non invasivo finalizzato alla registrazione dell’attività motoria durante il ciclo sonno-veglia del paziente). Sono stati valutati, inoltre, il tempo effettivo, l’efficienza del sonno, la sensazione di svegliarsi riposati somministrando test quali Epworth Sleepiness Scale (ESS), Beck Anxiety Inventory (BAI) e Visual Analogue Scale (VAS). Un sottogruppo di 20 soggetti per ciascun gruppo è stato sottoposto a polisonnografia (test diagnostico, solitamente notturno, che dura dalle 6 alle 8 ore circa. Durante questo tempo il paziente viene monitorato durante il sonno tramite sensori posizionati sulla testa, sul viso, sul petto e sulle gambe). I parametri di sicurezza hanno compreso l’esame fisico, la misurazione dei segni vitali ed esami emato-chimici. Nei soggetti che hanno assunto valeriana si è registrata, rispetto al placebo,  un  miglioramento significativo di vari parametri soggettivi e oggettivi del sonno  come  la qualità complessiva, la latenza, l’efficienza e il tempo totale di sonno. È stata osservata, inoltre, una riduzione dell’ansia, della sonnolenza diurna e una migliore sensazione di svegliarsi riposati. Nel corso dello studio la pianta è risultata sicura e ben tollerata.

Pubblicato da: fitonews | 26 febbraio 2024

Noci, nocciole e mandorle

Noci, nocciole e mandorle, pur se consumate in piccole quantità, (le porzioni difficilmente superano i 25-50 g), rappresentano un ottimo integratore alimentare che garantisce un’azione tonificante all’organismo. Il loro valore calorico è di circa 95-130 kcal per porzione. Con l’assunzione di 25 g di nocciole fresche si copre più del 40% del fabbisogno giornaliero di vitamina E e con 25 g di noci fresche, quasi il 15%. Anche la concentrazione di vitamine B non è trascurabile (in particolare vitamina B1, B6 B9) così come quella di magnesio, potassio, fosforo, ferro, zinco e rame. Importante l’introito proteico: 2-3 g per porzione. Grazie all’elevata concentrazione di acidi grassi polinsaturi (omega-3 e omega-6) e in fibre (fibra solubile) manifestano anche un’azione favorevole per la salute cardiovascolare. Risulta ovvio, comunque, che il loro consumo deve essere inserito nel contesto di una dieta equilibrata abbinata a uno stile di vita sano: molto esercizio fisico e mantenimento di un corretto peso corporeo.

(Tratto da; Campanini E., 2019, Combattere la stanchezza, un aiuto dalla natura, Tecniche Nuove, Milano; Campanini E., 2021, Un aiuto dalla Natura, Tecniche Nuove,  Milano)

Pubblicato da: fitonews | 21 febbraio 2024

I benefici di Mentha spicata L.

Uno studio ha indagato le proprietà di un estratto di Mentha spicata L. (mentastro), ad elevato contenuto in polifenoli, in soggetti con problemi di memoria età correlata. Si è trattato di uno clinico randomizzato,  eseguito in doppio cieco e controllato verso placebo ed ha coinvolto 90 persone che presentavano tale disturbo. Per la valutazione degli aspetti cognitivi sono stati utilizzati 5 test psicometrici (nei giorni 0 – 45 e 90).Dalla sperimentazione è emerso che la qualità della memoria di lavoro e l’accuratezza della memoria di lavoro spaziale sono migliorate rispettivamente del 15% e del 9%  in confronto al gruppo placebo. E’ risultato, inoltre, migliorato il punteggio complessivo relativo all’umore e all’attività-vigore. « Secondo gli autori i risultati ottenuti suggeriscono che l’estratto di Mentha spicata può essere utile per promuovere la salute cognitiva in persone con compromissione della memoria età correalta.» (Testo tratto da: L’Erborista numero 4, aprile 2018)

Pubblicato da: fitonews | 2 febbraio 2024

Vampate di calore e Salvia

Salvia officinalis L. (Salvia)In caso di vampate con sudorazione notturna: azione antisudorale.

Questa pianta è tradizionalmente utilizzata per ridurre le vampate di calore durante la menopausa. Definita la “regina delle Labiate” e chiamata dalla Scuola Medica Salernitana, la prima e più importante istituzione medica d’Europa nel Medioevo (IX secolo), Salvia salvatrix, cioè la Salvia che guarisce, è ritenuta da sempre efficace nei disturbi della sfera digestiva, che contribuisce a migliorare, e in caso di sudorazione eccessiva. Risulta utile, pertanto, nelle vampate di calore: in caso di sudorazione notturna se ne consiglia l’assunzione la sera prima di coricarsi. Per la pianta viene segnalata la presenza di una “probabile” frazione estrogenica che tuttavia non è stata ancora dimostrata.  Sarebbero le confermate  proprietà antiossidanti e antinfiammatorie  a produrre effetti benefici nei confronti di molti sintomi comuni della menopausa “riducendo l’eccessivo stress dell’organismo, la sudorazione eccesiva e le vampate di calore”. Recenti ricerche hanno segnalato che estratti di salvia sono in grado di migliorare le funzioni cognitive (miglioramento della memoria, capacità di concentrazione, ecc.) e di contrastare il deterioramento che caratterizza le fasi iniziali del morbo di Alzheimer. Ruolo importante sarebbe svolto dalle proprietà antinfiammatorie e antiossidanti della pianta in grado di determinare proprietà neuroprotettrici. Avvertenze: L’impiego delle foglie, alle dosi usuali, risulta sicuro. Scorrendo la letteratura medica mancano peraltro segnalazioni relative a controindicazioni dovute alla presunta presenza di estrogeni nel fitocomplesso della pianta. Si consiglia comunque di rivolgersi al proprio medico in caso di antecedenti di tumore al seno, ovaio e utero. Posologia – Infuso: 1 cucchiaino da tè delle foglie triturate per tazza d’acqua calda, 2-3 tazze al dì; TM: 30 gocce, diluire in acqua, 1-2 volte al dì.

Testo tratto dal libro “Menopausa…Meno pauraed. Tecniche Nuove, Milano 2023seconda edizione


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